Molto tempo fa liquori alcolici, confetture, conserve e tante altre provviste di vario genere si producevano in casa grazie a quello che la terra donava e con la capacità e le ricette che si tramandavano in famiglia da madre in figlia.
Altri tempi, era quasi una gara a chi realizzava le cose migliori.
Quella che troverete di seguito è la ricetta del “nocillo” di mia nonna Giuseppina, che le era stata tramandata e così a ritroso per generazioni.
Aldilà dell’affetto, mia nonna era bravissima e ancor oggi il ricordo di molti pranzetti fatti da lei e mai più mangiati mi fa tornare alla mia spensierata giovinezza.
Mettere in un boccale con un'apertura superiore larga le noci con il mallo tagliate a spicchi.
aggiungere lo zucchero e l'alcool.
chiudere ermeticamente il boccale tutto questo procedimento deve per tradizione essere fatto il 24 giugno giorno di san Giovanni.
porre il boccale ermeticamente chiuso fuori al balcone dove non prende troppo sole e agitarlo ogni giorno per una sola volta.
Il 2 agosto (che un tempo era il giorno di sant’Alfonso), aprire il boccale, aggiungere 3/4 chiodi di garofani e un pezzetto di bastoncino di cannella.
Richiudere il boccale e lasciarlo ancora sul balcone ricordandosi di agitarlo di tanto in tanto (diciamo due volte a settimana) fino alla fine di settembre. A questo punto filtrare il nocino e imbottigliarlo.
Dopo 40 giorni (in genere il giorno di San Martino l'11 di novembre) filtrare di nuovo il nocino e imbottigliare definitivamente. A questo punto il nocillo è pronto per essere bevuto
Quando a fine settembre si apre definitivamente il boccale prima di filtrare, ricordarsi di non buttare i malli di noci che rimangono dentro il boccale stesso, perché con un piccolo stratagemma e un paio di litri di ottima Falanghina si potrà realizzare un liquore alle noci "divino" per un dopo pasto light.